PD Merano: la democrazia è confronto di visioni, non contrapposizione identitaria

Dal Partito Democratico Merano e Burgraviato:

La democrazia è confronto di visioni, non contrapposizione identitaria.
La pretesa delle Civiche di entrare in Giunta dopo che Katharina Zeller e la coalizione che l’ha sostenuta hanno vinto le elezioni è basata su una logica autoreferenziale e politicamente inconsistente.

Le elezioni si svolgono affinché i cittadini si pronuncino su diverse proposte politiche, per esempio l’una di natura più sociale e progressista, l’altra più votata al libero mercato ed allo sviluppo economico, un’altra ancora di stampo securitario e populista e così via. Se questo è vero, ed è quanto è realmente accaduto a Merano alle recenti elezioni amministrative, non si capisce perché i portatori del progetto politico relativamente meno votato, le Civiche nella fattispecie, ritengano di avere il diritto di partecipare, possibilmente in modo paritario se non in condizione di prevalenza, al governo della città per il solo fatto di “rappresentare la maggioranza dell’elettorato italiano”. Sarebbe come asserire che le elezioni a Merano vedono contrapposte non idee politiche o visioni diverse della società bensì i due gruppi linguistici, italiano e tedesco, che qui convivono. Sarebbe come ammettere che i partiti con un elettorato prevalentemente di lingua italiana hanno senso solo nella misura in cui rappresentano gli interessi del gruppo linguistico di riferimento. Con tutta evidenza si tratta di un modo di intendere la società altoatesina e la politica locale che riporta la storia di questa terra indietro di decenni, un modo del tutto fallace e lontano dalla realtà, un modo che fa leva sulla pancia delle persone, stimolandone pericolosamente le pulsioni identitarie e nazionaliste.

Il Partito Democratico e gli altri partiti di centro sinistra che appoggiano la sindaca pur con pochi consiglieri votati per lo più da un elettorato di lingua italiana, lo fanno in quanto credono nel progetto politico della giovane leader meranese della SVP e non in ragione di una qualche forma di ossequio nei confronti di una leader politica di lingua tedesca o del disconoscimento della propria appartenenza al gruppo linguistico italiano. Chiamare a fare parte della maggioranza di governo un partito, con una visione politica non del tutto coerente con quella di chi ha vinto le elezioni, ma che è stato votato da una parte importante dell’elettorato di lingua italiana, è un gesto di buon senso volto a dare ai cittadini un segno evidente circa la volontà della sindaca di assumere una posizione di equidistanza rispetto ai due gruppi linguistici.

A prescindere da ogni altra considerazione, tuttavia, va rimarcato con chiarezza che gli esponenti politici di centro-sinistra di lingua italiana che, a fianco di Katharina Zeller e della sua SVP, dovessero alla fine partecipare da soli alla maggioranza di governo, sono più che sufficienti con la loro intelligenza, competenza ed integrità morale a far sì che ogni decisione sia sempre presa nell’interesse di tutta la comunità e mai a favore di questo o quel gruppo di interesse, tedesco o italiano che sia.

Giuseppe Panusa

#partitodemocratico #merano

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